KRANEBETONIC!
Da Vinicola, il gusto moderno di una leggenda
1parte di kranebet, 3 parti di tonica, una scorza di limone, ghiaccio, qualche bacca di ginepro.

Venezia sommersa dal mare conta ancora i danni della marea che l’ha investita nelle scorse ore, portando il livello dell’acqua a 187 centimetri, il secondo più alto di sempre mai registrato. E mentre continua la conta dei danni, ingentissimi, già ci si mobilità: Fipe ha lanciato una raccolta fondi per far ripartire i locali della città, mentre la famiglia Bisol, che ha visto la vigna di Venissa, ricreata con la antica uva Dorona, sull’isola di Mazzorbo, sommersa dall’acqua salata a lungo, ha messo sul mercato magnum del vino Venissa, per raccogliere risorse economiche a favore delle famiglie in difficoltà.

Fonte winenews.it

“La qualificazione di “novello”, regolamentata da un decreto del 1992, può essere attribuita solo a vini I.G.T. e V.Q.P.R.D. bianchi o rossi leggeri, prodotti con la tecnica della macerazione carbonica per essere imbottigliati e immessi sul mercato immediatamente dopo la vendemmia (inizio di novembre) e comunque entro il 31 dicembre dello stesso anno. Si tratta di vini dal sapore fruttato e fresco, con titolo alcolometrico totale minimo di almeno 11° e residuo zuccherino non superiore a 10 g/l.”

Un buon Vin Brulè è quello che ci vuole per scaldare le serate invernali!!!

INGREDIENTI:

1 grande arancia 2 bacche di cardamomo 6 chiodi di garofano 1 mela 2 bastoncini di cannella zenzero fresco 8 cucchiai di zucchero di canna 60 ml di brandy 1 bottiglia di vino rosso

Cuocere per almeno 45 minuti

Servire bollente!!!

Quali funzioni aveva il vino nella Grecia classica?

Qual è la valenza del vino nell’antica Roma?

Che rapporto esisteva tra vino e divino?

Come lo si beveva nell’antichità?

 

Eccoci pronti per Halloween!

come ogni anno, il giorno di halloween, distribuiremo le caramelle a tutti i bimbi che passano a trovarci!!!

VI ASPETTIAMO!!

Inaugurata il 9 Ottobre a Villa Caldari, in Abruzzo, si tratta della prima fontana di vino in Italia ad essere sempre aperta gratuitamente.

Realizzata grazie all’iniziativa dell’associazione no profit , “Il cammino di San Tommaso”, che si occupa di percorsi turistici e spirituali, da Ortona a Roma.

La fontana, come per la fontana di birra in Slovenia, attirerà un gran numero di curiosi, ma in questo caso soprattutto di estimatori del Montepulciano d’Abruzzo.

Torino ha la sua Vigna della Regina, Siena la Senarum Vinea, Venezia i Vigneti della Laguna, e Parigi la Clos Montmatre: la cultura delle vigne urbane è stata una vera riscoperta del ventunesimo secolo, con sempre più città italiane (e di tutto il mondo) che dedicano alla viticoltura spazi verdi incastonati nell’architettura della città, per ridare alle antiche tradizioni l’attenzione persa. E il “trend” è tangibile, tanto che alle quattro originarie della Urban Vineyards Association, che ha visto andare in scena nei giorni scorsi a Torino il suo primo convegno, si aggiungono tre nuovi vigneti urbani ad alto valore storico e culturale: quello di Milano, la Vigna di Leonardo, la palermitana Vigna del Gallo, ed i filari di San Francesco della Vigna sulla laguna veneziana. La Uva è stata fondata, da pochi mesi, con l’intento di tutelare il patrimonio storico e culturale che le Vigne Urbane rappresentano, ed i prossimi passi sono ben chiari: l’associazione vuole portare avanti la realizzazione di un circuito delle Vigne Urbane, un percorso internazionale rivolto al turismo culturale di qualità che colleghi i vigneti cittadini d’Europa, unendo i filari del Nord Europa con quelli siciliani e mediterranei.

(fonte Wine News)

il rosato porta con sé la reputazione, errata, di essere un ibrido rispetto ai bianchi e ai rossi, così come la fasulla convinzione di essere un blend tra i due. E, come se non bastasse, entrato nelle mode degli aperitivi, c’è chi osa addirittura servirlo con cubetti di ghiaccio.

Un vero peccato per un vino che si caratterizza per la sua grande versatilità negli abbinamenti al cibo , con sbocchi anche ben più ampi dei fratelli bianco e rosso.Si sposa infatti perfettamente con le carni, senza però esagerare con gli intingoli e le cotture, con paste condite con salse di spessore, con minestre elaborate purché con note piccanti poco accennate. E, ancora, con crostacei e crudi e finanche con la pizza.

Un vino, insomma, che può egregiamente accompagnare le vostre serate, capace di stupire per le sue spiccate note floreali e fruttate. Prestate particolare attenzione alla temperatura di servizio, compresa tra 10°C e i 12°C. Si consiglia, infatti, di servirlo fresco ma non ghiacciato.

BUON ROSATO A TUTTI!

Guado al Melo è un’azienda familiare, condotta da Annalisa e Michele Scienza con l’intento di produrre grandi vini di territorio, in modo artigianale e sostenibile. Siamo nella DOC Bolgheri, fra le colline toscane più vicine al mare, immersi nella natura incontaminata dei boschi della macchia mediterranea.


Il cuore della cantina, completamente interrata ed ecologica, è una biblioteca che ospita diverse migliaia di volumi sul vino. Intorno ad essa, in vigna e in cantina, troviamo un percorso museale che racconta la storia e la cultura del territorio e di questo prodotto, attraverso vigneti storici, libri ed attrezzi di lavoro antichi, racconti fatti con pannelli e video.